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Cos’è il packaging di un prodotto?
Per packaging si intende l’involucro di un determinato prodotto, ciò che lo contiene e allo stesso tempo lo caratterizza a livello visivo.
Il packaging ha due funzioni principali: se da una parte funge da imballaggio e involucro protettivo del prodotto, dall’altra ne rappresenta l’aspetto estetico e comunicativo. Packaging personalizzato sarà sinonimo di autenticità e originalità se riuscirà comunicare a prima vista le qualità del marchio e valorizzarne la Brand Identity. (-> collegamento art. migliorare immagine brand)
Un consumatore medio impiega circa 15 secondi per scegliere e acquistare un prodotto.
Packaging: 5 consigli su come svilupparlo
- Riconoscere e definire i punti di forza del prodotto: mettere in evidenza i propri punti di forza significa sbaragliare la concorrenza e avere maggiori possibilità di conquistare nuovi clienti.
- Fare in modo che il prodotto sia riconoscibile: creare un packaging chiaro e che ci identifichi significa costruire una propria identità (brand identity) che potrebbe aiutare il cliente e ricordarsi dell’azienda.
- Rendere visibile il proprio prodotto: mostrare chiaramente cose si vende è sinonimo di affidabilità, mettere una finestrella nell’imballaggio permetterebbe al cliente di avere ben chiaro il design dell’articolo.
- Coinvolgere tutti sensi: a volte non basta che il packaging sia visivamente accattivante, si possono sfruttare tutti e cinque i sensi aggiungendo, carte profumate o con texture differenti per colpire il consumatore.
- Essere originali: per emergere e distinguersi dagli altri è bene rendersi unici affinché il consumatore sappia già cosa scegliere e si ricordi nell’immediato del brand
Cos’è il packaging sostenibile e perché è importante?
Il packaging sostenibile è un imballaggio progettato in modo tale da creare il minor impatto possibile sull’ambiente, adempiendo al meglio le sue funzioni protettive e informative. Il packaging è sostenibile quando il consumatore può realizzare la raccolta differenziata senza difficoltà o incertezze, grazie a una progettazione attenta alla riciclabilità del packaging.
La sostenibilità è un tema centrale, ogni passaggio, fin dalla fase di progettazione, deve tenere conto dell’impatto ambientale e prestare particolare attenzione alla scelta dei materiali utilizzati. L’attenzione all’impatto dei modelli di consumo sulla società e sull’ambiente è molto alta.
Secondo una recente indagine di Packaging World, che ha intervistato un campione di circa 2.000 consumatori, il 79% preferisce acquistare prodotti con packaging sostenibile rispetto a packaging realizzati con materiali meno ecologici. Si stima che le fasi di progettazione rappresentino circa l’80% degli sprechi (energetici, materiali, ecc.) associati agli imballaggi, quindi è in questa fase che le aziende possono intervenire efficacemente. Il design sostenibile, anche detto eco-design, è un campo di sviluppo a tutto tondo che riguarda la riduzione dei rifiuti, il consumo di energia e il controllo delle emissioni, il riciclaggio e il riutilizzo.
Nel percorso di eco-design, le aziende ricercano le migliori soluzioni da adottare per raggiungere gli obiettivi per:
- Riciclabilità
- Minor uso di materia prima
- Utilizzo di materie prime rinnovabili
- Compostabilità
- Semplificazione del sistema imballo
- Facilità di separazione dei materiali di imballaggio
- Riutilizzo
Il packaging, i materiali in cui è realizzato e le sue caratteristiche ambientali sono capaci di condizionare le scelte di acquisto degli shopper. Dal sondaggio emerge che: se un packaging non risulta riciclabile, soltanto 1 italiano su 4 lo acquista ugualmente; il 47% lo acquista mal volentieri; il 22% dei consumatori cambia idea e lo sostituisce con un prodotto con pack sostenibile.
L’importanza del packaging eco-friendly è una tematica fortemente sentita anche nelle fasce più giovani della popolazione. Una recente ricerca pubblicata su The Harvard Business Review è infatti emerso come addirittura il 65% dei giovani preferisca acquistare prodotti da brand che supportano la sostenibilità ambientale.
Questi dati evidenziano come il consumatore medio sia sempre più attento non solo al proprio benessere, ma anche alla salute dell’ambiente. Sarà quindi sempre più orientato a premiare le aziende più green, che promuovono attività e progetti a sostegno dell’ambiente.
Innovazione e sostenibilità continuano a essere tra i driver di sviluppo nell’era post Covid, soprattutto per quanto riguarda il mondo degli imballaggi.
L’Impulso alla ricerca e all’impiego di nuovi materiali nasce dalla volontà di garantire un approvvigionamento di materie prime che sia sostenibile per il pianeta, ricorrendo a risorse di origine rinnovabili, e la necessità di favorire la gestione dei rifiuti nella fase post consumo, dalla raccolta alle attività di recupero.
Bioplastiche compostabili
Per quanto riguarda le bioplastiche, si può osservare come i numeri di mercato siano in netto aumento. Il numero di aziende in Italia operanti nel settore è infatti passato dai 143 player nel 2012 a 278 nel 2020, arrivando ad avere un fatturato complessivo superiore a 800 milioni di euro. I prodotti che guidano questa crescita sono ancora oggi le shopper dei supermercati e i sacchetti per la raccolta organica.
L’utilizzo delle bioplastiche per produrre imballaggi per alimenti offre numerosi vantaggi e consente di recuperare più efficacemente i residui alimentari, alcuni esempi sono:
- Il MATER – BI: È composto da sostanze vegetali, come l’amido di mais, e polimeri biodegradabili ottenuti da materie prime sia di origine rinnovabile, sia di origine fossile. Grazie alle sue caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità, e all’alto contenuto di materie prime rinnovabili, consente di ottimizzare la gestione dei rifiuti organici, ridurre l’impatto ambientale e contribuire allo sviluppo di sistemi virtuosi con vantaggi significativi lungo tutto il ciclo produzione-consumo-smaltimento. Alcune caratteristiche distintive sono la lavorabilità con le stesse tecnologie delle plastiche tradizionali e con produttività simile, l’intrinseca antistaticità e la sterilizzabilità con raggi gamma.
- Il PLA (Acido Polilattico): È un materiale compostabile e biodegradabile, derivante da prodotti vegetali e largamente impiegato nel settore degli imballaggi alimentari. Questo tipo di plastica possiede caratteristiche di impermeabilità e resistenza meccanica, una consistenza rigida, un aspetto lucido e non è soggetto ad eccessiva deformazione. Il PLA è comunemente usato per alimenti e articoli per la casa, giocattoli, mostre, prototipi e modelli architettonici. Utilizzato per imballaggi alimentari come pane, latte, succo, acqua, profumo, detersivo, grasso e olio.
- IL CELLOPHANE: Un materiale naturale derivato dalla cellulosa vegetale, la più comune di tutte le materie prime rinnovabili e rispettose dell’ambiente. È ampiamente utilizzato nella produzione di imballaggi nell’industria alimentare. È caratterizzato da trasparenza e flessibilità uniche e dalla capacità di allungarsi e allungarsi in fogli e rotoli. Il nome “cellophane” fu coniato da un ingegnere svizzero nel 1908 unendo le parole “cellulosa” e “diaphane” (trasparente, cioè trasparenza che lascia vedere gli oggetti). Il cellophane è stato originariamente creato come rivestimento antimacchia per i tessuti.
Carta, Bioplastiche E Materiali Eco Friendly
L’innovazione del packaging rappresenta la sfida principale per l’industria alimentare e punta a identificare soluzioni innovative in grado di raggiungere le elevate performance della plastica in termini di conservazione dei prodotti, che siano idonee al contatto con gli alimenti e che garantiscano un ridotto impatto ambientale. Un aspetto centrale nell’eco-design riguarda i materiali impiegati, che devono infatti essere biodegradabili, riutilizzabili, riciclabili e non tossici. Il loro impatto sull’ambiente, inoltre, deve essere il più contenuto possibile, lungo l’intero ciclo di vita.
Ecco degli esempi dei materiali più frequentemente utilizzati per il packaging alimentare (eco)sostenibile, in alternativa alla plastica tradizionale, e le loro caratteristiche:
- Carta e cartone: Nell’ultimo decennio, gli imballaggi a base cellulosica immessi sul mercato sono passati da 4,33 a 4,92 milioni di tonnellate, con un incremento di circa 600.000 tonnellate. Contemporaneamente, i produttori hanno progressivamente ridotto la grammature medie per offrire al mercato soluzioni di packaging sempre più “leggere” ed (eco) sostenibili. Riciclabili e rinnovabili per eccellenza, sono sempre più apprezzati e utilizzati dai consumatori proprio in ragione di queste proprietà. In Italia, il riciclo della carta e del cartone mantiene una posizione di leadership nell’economia circolare. La carta è un materiale rinnovabile, che può essere riciclato fino a 7 volte e si presta a svariati utilizzi. In particolare carta e cartone certificati FSC® provengono da foreste gestite responsabilmente, ovvero nel rispetto dell’ambiente, della biodiversità, dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni locali.
- La Polpa di cellulosa: E’ un composto di origine vegetale realizzata con fibre vergini di scarto dalla lavorazione della canna da zucchero e del bamboo. Biodegradabile e compostabile al 100%, la polpa di cellulosa viene comunemente utilizzata per produrre bicchieri e contenitori per il cibo rese impermeabili grazie all’accoppiamento con il Mater-Bì e quindi capaci di contenere cibi e liquidi, di resistere al calore (fino a 200°C) e di essere utilizzati anche per la cottura in forno e a microonde. La polpa di cellulosa è un composto ecologico per due motivi: si biodegrada completamente e viene prodotta utilizzando scarti di produzione che altrimenti andrebbero al macero.
Packaging cosmetico sostenibile
Stando alla definizione dalla Sustainable Packaging Coalition, per essere definito sostenibile il pack cosmetico deve rispettare alcuni criteri specifici:
- Sicurezza per l’ambiente durante il suo intero ciclo di vita.
- Uso di materiali riciclati o riciclabili.
- Produzione, distribuzione e riciclo da energia rinnovabile e con tecnologie clean.
- Design adatto al mercato, alle condizioni economiche e, soprattutto, al risparmio di energia e materie prime.
In primis, l’uso di materiali riciclati e riciclabili e, soprattutto, la scelta di alleggerire quanto possibile le confezioni. Allo stesso modo, l’attenzione è rivolta anche e soprattutto a nuove materie prime, di origine bio. Come per esempio le lussuose custodie firmate Noble Panacea, ricavate dall’amido di mais.
Se una soluzione per ridurre gli sprechi è rappresentata dal refill e dai cosmetici “nudi”, l’utilizzo di risorse compostabili potrebbe costituire una valida e non tossica alternativa. A partire da un’intuizione di un gruppo di studenti del MIT di Boston, Sprouse ha creato il primo cosmetico piantabile. Eliminando completamente l’utilizzo di sostanze chimiche e imballaggi superflui.
Le tendenze in fatto di packaging sostenibile, poi, sembrano rivolgere sempre più lo sguardo verso il paper-based, sfruttando le potenzialità della carta. Generalmente utilizzata per il pack secondario, diviene la componente principale di tubetti e vasetti in quanto alternativa facilmente riciclabile. La cellulosa derivata dagli alberi, viene sostituita dal caffè da Amarey, ma anche da fieno, paglia e canapa da Ringana.