Cos’è Clubhouse?
Clubhouse era stata fondata nel 2019 da Paul Davison e Rohan Seth: inizialmente si chiamava Talkshow ma aveva cambiato nome e funzione. È stata lanciata per la prima volta su iOS nell’aprile 2020 ed è diventata popolare nei primi mesi della pandemia di COVID-19. A dicembre 2020, l’app contava circa 600.000 utenti ed era accessibile solo su invito, ad oggi seppur resta la politica dell’accesso su invito gli utenti sono arrivati quasi a 2 milioni e dal 24 maggio, in Italia il software è sbarcato anche sui dispositivi Android.
Clubhouse si struttura attraverso delle stanze virtuali dove gli utenti presenti possono scambiarsi messaggi vocali. Quando la stanza viene chiusa i messaggi inviati si cancellano.
Ogni stanza creata ha un admin, il cui compito è quello di moderare gli invitati e i loro interventi vocali. All’interno di ogni stanza si possono avere tre ruoli: moderatori, speaker o ascoltatori.
- Il moderatore ha il compito di gestire la conversazione.
- Lo speaker è l’utente che ha ricevuto l’abilitazione a parlare.
- L’ascoltatore è l’utente che partecipa muto alla conversazione e può chiedere la parola.
Clubhouse offre un’ampia varietà di club e stanze virtuali con conversazioni su diversi argomenti, come talk show, musica, networking, appuntamenti, spettacoli e discussioni politiche.
Le problematiche legate alla privacy degli utenti
Nel febbraio 2021 lo Stanford Internet Observatory ha rilevato alcune vulnerabilità di sicurezza informatica ma soprattutto dubbi legati all’effettiva protezione della privacy. (-> collegare a articolo privacy policy)
Secondo l’inchiesta infatti la maggior parte dei dati viene trasmessa ad una società cinese, chiamata Agora, con sede a Shanghai e il cui compito finale è quello di fornire l’audio delle conversazioni al governo cinese.
Un altro problema rilevato riguarda l’obsolescenza della crittografia dell’applicazione che permette di intercettare, registrare e trascrivere ciò che viene condiviso all’interno delle stanze di discussione.