Al Palagiustizia incontriamo Vittorio Masìa per approfondire l’articolato rapporto tra impresa, Giustizia e legalità. Positivo, in questo senso, lo scenario delineato dai dati provinciali: diminuiscono fallimenti ed esecuzioni immobiliari, cala la conflittualità e si riducono i tempi per una sentenza di primo grado, ma sul territorio servono comunque più risorse per amministrare la Giustizia
Il quarto numero del bimestrale di Ance Brescia “Costruire il futuro”, curato dalla Baffelli Communication, offre ai suoi lettori un’analisi del rapporto tra impresa e Giustizia, proponendo un’indagine degli aspetti giuridico-amministrativi del territorio. Ad arricchire questo approfondimento uno spazio dedicato alla genesi e ai risultati del Protocollo Legalità siglato a Brescia nel 2018 e un’intervista, condotta da Adriano Baffelli, al presidente del Tribunale di via Gambara Vittorio Masìa.
L’alto magistrato spiega che, dopo un decennio nero, a Brescia si registrano meno fallimenti, scesi sotto i 1.700, e la conflittualità tout court risulta in netto calo. Il motivo? I cittadini selezionano con maggior buonsenso le cause da portare avanti e le aziende ricorrono sempre più spesso all’arbitrato. Ad evitare l’istaurazione della causa ordinaria il lavoro della sezione impresa del Tribunale, impegnata sul versante del cautelare. La diminuzione della conflittualità testimonia anche una buona gestione degli strumenti di tutela giudiziari: “Se i giudici chiariscono che la domanda presentata non troverà raccoglimento – spiega Masìa –, raramente assistiamo a una causa ordinaria a fronte di un cautelare sfavorevole”. In calo anche le esecuzioni immobiliari e ridotti i tempi di attesa per una sentenza di primo grado. A non giovare alla Giustizia bresciana, la cui situazione risulta comunque migliore rispetto alla media nazionale, è la scarsità di risorse interne. Viste le articolate esigenze di una provincia così estesa ed eterogenea, sempre più influente nel panorama italiano, Masìa sostiene che il Tribunale di Brescia, malgrado il recente aumento della pianta organica, non disponga sufficiente personale per soddisfare le necessità della nostra comunità.
Il presidente Masìa, infine, si è espresso su altri temi d’interesse per il settore edile: dalla legge fallimentare al Codice appalti, dalla promozione della legalità alla normativa per la tutela del lavoro e per la risoluzione delle crisi aziendali. Punti chiave che regolano l’esercizio dell’attività imprenditoriale e che, secondo Masìa e l’Associazione costruttori, devono trovare a livello legislativo risposte chiare e improrogabili.
Leggi l’intervista completa e il focus sul rapporto tra imprese e giustizia sul n. 4/2019 del bimestrale “Costruire il futuro”.