L’intervista di Adriano Baffelli al Rettore dell’Università degli Studi di Brescia Maurizio Tira esamina le potenzialità per il futuro di Brescia tra innovazione e sostenibilità, in linea con l’anima di Campus Edilizia Brescia al quale l’Ateneo partecipa
Nel numero 6/2020 di Costruire il Futuro, il professor Maurizio Tira spiega su quali elementi Brescia deve puntare per qualificarsi come città dell’innovazione coniugata alla sostenibilità. “È scritto nel nostro Dna” commenta il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, chiarendo che “abbiamo bisogno di progetti, di cultura e di investimenti, ma anche di target ambiziosi, come la candidatura a European Green Capital: una sfida che è innanzitutto un percorso virtuoso, sinergico”.
L’Università degli Studi, che nelle parole del Rettore è “libera comunità di apprendimento, comunità aperta, inclusiva, sostenibile, che cerca la collaborazione con le Istituzioni e gli attori dello sviluppo umano, sociale ed economico”, può da questo punto di vista giocare un ruolo chiave partendo proprio dall’impegno per il territorio previsto dal Piano strategico 2020 – 2022 e dall’esame delle ricadute della didattica e della ricerca sull’economia e sulla società. “Se Brescia dimostrerà che si può continuare a vivere e produrre riscrivendo il paradigma economico verso un’economia circolare ed applicando le tecnologie per il bene comune, la sfida vinta sarà da esempio per moltissime altre città” chiarisce Tira. In campo edile e infrastrutturale il Rettore invita a puntare su nuovi materiali, risparmio energetico, applicazione delle frontiere dell’innovazione digitale per lo sviluppo di un settore tradizionalmente vanto per il nostro Paese. Per ogni piano di crescita serve però buona amministrazione. “In urbanistica siamo troppo distratti da apparati normativi complessi e spesso inefficaci. I piani servono a chi vuole realizzarli, altrimenti restano un atto burocratico dagli esiti incerti” commenta il Magnifico Rettore.
Riguardo alla sua esperienza di assessore all’Urbanistica e alla Mobilità del Comune di Desenzano del Garda e all’eventualità di un nuovo impegno in campo amministrativo Maurizio Tira risponde: “Ho sempre cercato di rispondere agli stimoli e alla richiesta di dare il mio contributo alla res publica, senza mai sottrarre energie e passione al mio lavoro, che è quello che ho scelto e che mi piace. L’esperienza amministrativa mi ha anche insegnato molto, anche dal punto di vista personale. Peraltro, non sono avvezzo alla competizione e alle dinamiche politiche. Ho sempre risposto a sollecitazioni provenienti da persone con cui lavoro bene perché riconosco in loro comuni radici culturali e valoriali. Mi impegno dove credo di poter dare un contributo, nell’illusione “infantile” di cambiare il mondo. Ho ancora questa illusione e non so cosa mi riserverà il futuro, ma sarò sempre disponibile a realizzare progetti per il bene comune”.