Nell’intervista di Adriano Baffelli, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, dichiara che per quanto riguarda l’ambito lavorativo, permangono differenze di genere con conseguente mancanza di donne in ruoli di leadership. “Servono – precisa – azioni concrete per creare condizioni che rendano un lavoro dignitoso, di qualità, capace di mettere in campo tutte le competenze e potenzialità delle donne”.
La ministra si sofferma sui temi cardine del “Family Act”, oltre che sulla riforma del congedo parentale, sostenendo forme di organizzazione del mondo del lavoro quali lo smart working e servizi offerti a donne e uomini per conciliare meglio l’esperienza familiare con quella lavorativa.
Con riferimento alla complicata parentesi pandemica, la ministra Bonetti ricorda l’aumento dei casi di violenza domestica, che ha portato alla definizione di un pacchetto antiviolenza con le ministre Lamorgese e Cartabia. Sempre ricollegandosi alle difficoltà del periodo emergenziale, Bonetti non condivide l’ingiusta esclusione dei giovani dai processi decisionali. I ragazzi sono stati infatti lasciati da parte come elementi passivi della società, mentre la strada giusta punta a misure in grado di valorizzarli e aiutarli ad assumere il proprio ruolo da protagonisti.
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